sabato 9 novembre 2013

LA PROCESSIONE DEL VENERDI' SANTO A CAMPOBASSO

Uno degli eventi più interessanti, anche dal punto di vista emozionale, è la processione del Venerdì Santo che si svolge a Campobasso ed è caratterizzata da una struggente atmosfera dovuta  alle toccanti note del “Teco Vorrei o Signore”.

Il lungo e mesto corteo nel pomeriggio si muove dalla chiesa di Santa Maria della Croce e si snoda dapprima nel centro storico e, poi, nella parte moderna della città soffermandosi davanti ai luoghi ove la sofferenza è maggiormente presente, come, per esempio, le carceri.

Nel corso di tale manifestazione che si snoda tra i vicoli del borgo antico del capoluogo regionale, tale inno si fa solenne ed avvolgente. E’ il simbolo stesso del Venerdì Santo del popolo di Campobasso e viene intonato da centinaia di campobassani appositamente scelti.

Infatti, la sua particolare caratteristica è di avere all'interno un coro di circa ottocento  persone il quale, durante il percorso, intona più volte lo struggente canto "Teco vorrei o Signore" che è una composizione, di inizio Novecento, del maestro campobassano Michele De Nigris su versi di Pietro Metastasio.

Vi rimetto, a tal uopo, un video di tale processione e in fondo i versi struggenti del "Teco vorrei o Signore", seguiti da una breve carrellata di immagini:

 

“Teco vorrei o Signore:

Teco vorrei o Signore
oggi portar la croce
nella tua doglia atroce
io ti vorrei seguire
ma sono infermo e lasso
donami tu coraggio
acciò nel mesto viaggio
non m’abbia da smarrire,
acciò nel mesto viaggio
non m’abbia da smarrire”.












 

La processione del Venerdì Santo a Campobasso è un evento imperdibile per molti, che raduna ogni anno la popolazione locale e dell’intera regione, desiderosa di unirsi al Signore nel momento della Passione e di assistere ad uno dei riti più antichi e coinvolgenti del nostro Molise.

 

I MISTERI DEL CORPUS DOMINI DI CAMPOBASSO.

Anche il nome di questa antica tradizione è un “Mistero”.

Ancora oggi non si sa perché gli ingegni del Di Zinno furono chiamati così, ossia “Misteri”. Secondo l’ipotesi più plausibile, la parola Mistero deriverebbe dal termine francese “Mistére” che dal IX secolo prese il significato di “rappresentazione”.
 
Vi presento un video storico della sfilata dei "Misteri" che risale al 2 Giugno 1991:
 

Abbiamo i Misteri di S. Isidoro, di S. Crispino, di S. Gennaro, di Abramo, di Maria Maddalena, di S. Antonio Abate, dell’Immacolata Concezione, di S. Leonardo, di S. Rocco, dell’Assunta, di S. Michele, di S. Nicola e del S.S.mo Cuore di Gesù.
 










 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tra questi carri uno dei più rappresentativi è quello dell’Immacolata Concezione rappresentata con la Luna sotto i suoi piedi e una corona di 12 stelle sul capo. E’ circondata da 5 angeli: due di questi sorreggono la Sfera Celeste e una Croce. La Croce è il simbolo della Vittoria di Gesù Cristo sul peccato che è rappresentato dal serpente con la testa schiacciata.



Altro carro, molto particolare è quello di S.Antonio Abate; tale Mistero rappresenta le tentazioni subite da S. Antonio Abate per mano dei diavoli rappresentati sotto le sembianze di una leggiadra donzella.

Degno di nota è il carro di Abramo che obbediente alla volontà del Signore sta per sacrificare l’unico figlio, Isacco, mentre un angelo di Dio gli blocca il braccio.

Ma, molto rappresentativo e folkloristico, è il carro di S. Michele che rappresenta la cacciata dal Paradiso di Lucifero e di tutti gli angeli ribelli da parte di S. Michele Arcangelo. Di tutti i personaggi dei “Misteri”, i diavoli sono i più attesi da parte del pubblico e soprattutto da parte dei più giovani.



Sono di sicuro i protagonisti della manifestazione; grazie al trucco e ai loro costumi sono irriconoscibili perfino ai loro amici e parenti. In più occasioni spaventano i piccoli mostrando la loro lingua o una coda di vacca.

Altro personaggio caratteristico e simbolo della processione dei “Misteri” è la Donzella. Voci di popolo asseriscono che la Donzella riceve un premio se non si mette a ridere alle tentazioni e alle provocazioni del diavolo.

I “Misteri” sfilano per le strade principali della città di Campobasso in occasione del “Corpus Domini” di una Domenica del mese di Giugno.



LE TRADIZIONI DEL MOLISE.


Il Molise è una regione che ama preservare e riportare alla luce i costumi e le tradizioni popolari legati alle ricorrenze religiose, al ciclo stagionale, al lavoro nei campi, con un particolare attaccamento alla sua originaria cultura contadina. Molte tradizioni molisane ritrovano le loro radici nei culti pagani e nelle antiche ritualità propiziatorie e di ringraziamento o nelle rappresentazioni sacre medievali.

Infatti tutti i comuni del Molise conservano ancora oggi vive molte feste e tradizioni legate a tali ricordi ancestrali.

Altre tradizioni, di origine meno remota, non sono comunque meno emozionanti ed interessanti.

Diverse manifestazioni sono andate oltre i confini regionali riscontrando enorme successo ed interesse da parte anche di studiosi ed intellettuali.
Alcune di queste tradizioni, tanto per illustrare le più importanti sono:
1) I misteri di Campobasso;
2) La processione del Venerdì Santo di Campobasso e degli Incappucciati ad Isernia;
3) La Festa del Grano a Jelsi;
4) La ‘Ndocciata di Agnone;
5) La pezzata di Capracotta;
6) Le Carresi di Portocannone, Ururi, Larino e San Martino in Pensilis;
7) La Sagra dell’Uva di Riccia;
8) La festività di San Basso a Termoli;
9) I Carri allegorici del Carnevale di Larino.
10) Il Carnevale di Tufara.

Ma, non meno importanti sono i Tratturi che rappresentano un elemento caratterizzante del paesaggio molisano. Sono degli antichi percorsi, delle vie d’erba lungo le quali avveniva in passato la transumanza, cioè lo spostamento stagionale delle greggi dai pascoli estivi dei monti della regione Abruzzo a quelli invernali del Tavoliere delle Puglie.

In questo blog passerò in rassegna alcune di tali manifestazioni descrivendole anche con filmati e foto.