Il lungo e mesto corteo nel pomeriggio si
muove dalla chiesa di Santa Maria della Croce e si snoda dapprima nel centro storico e, poi,
nella parte moderna della città soffermandosi davanti ai luoghi ove la sofferenza
è maggiormente presente, come, per esempio, le carceri.
Nel corso di tale manifestazione che si
snoda tra i vicoli del borgo antico del capoluogo regionale, tale inno si fa
solenne ed avvolgente. E’ il simbolo stesso del Venerdì Santo del popolo di
Campobasso e viene intonato da centinaia di campobassani appositamente scelti.
Infatti, la sua particolare caratteristica è
di avere all'interno un coro di circa ottocento
persone il quale, durante il percorso, intona più volte lo struggente
canto "Teco vorrei o Signore" che è una composizione, di inizio
Novecento, del maestro campobassano Michele De Nigris su versi di Pietro
Metastasio.
Vi rimetto, a tal uopo, un video di tale processione e in fondo i versi struggenti del "Teco vorrei o Signore", seguiti da una breve carrellata di immagini:
“Teco vorrei o Signore:
Teco
vorrei o Signore
oggi portar la croce
nella tua doglia atroce
io ti vorrei seguire
ma sono infermo e lasso
donami tu coraggio
acciò nel mesto viaggio
non m’abbia da smarrire,
acciò nel mesto viaggio
non m’abbia da smarrire”.
oggi portar la croce
nella tua doglia atroce
io ti vorrei seguire
ma sono infermo e lasso
donami tu coraggio
acciò nel mesto viaggio
non m’abbia da smarrire,
acciò nel mesto viaggio
non m’abbia da smarrire”.
La processione del Venerdì Santo a Campobasso è un evento
imperdibile per molti, che raduna ogni anno la popolazione locale e dell’intera
regione, desiderosa di unirsi al Signore nel momento della Passione e di
assistere ad uno dei riti più antichi e coinvolgenti del nostro Molise.
Complimenti per il blog, cara corregionale!
RispondiEliminaC'è sempre bisogno di nuove voci da queste lande. :)
Luigi